È l’argomento della tesi della psicologa Carla Peluso di cui, la dott.ssa Sara Pezzuolo, è stata la relatrice.
Di seguito l’articolo pubblicato sul Giornale di Caivano, stante l’importanza del tema e la sua rilevanza nella speranza che, lo studio, possa essere di spunto di riflessioni per i molti giovani che si trovano al “bivio”.
CAIVANO. La psicologa Carla Peluso ha conseguito oggi, sabato 8 ottobre 2022, presso l’Istituto Campano di Psicologia Giuridica, la sua formazione in “Psicologia giuridica e perizia psicologica in ambito penale e civile”, discutendo brillantemente la tesi dal titolo “La criminalità a Caivano: i giovani del Parco Verde”, elaborata con la supervisione dei relatori Sara Pezzuolo e Alfredo Grado, psicologi forensi e criminologi.
LE DICHIARAZIONI
“Mentre la società civile continua a subire un fenomeno che non si riesce ad arginare – spiega la dottoressa Peluso (nella foto di copertina) – c’è chi tenta di comprendere ed approfondire con gli strumenti che si confanno all’analisi di fatti criminali sempre più presenti nel territorio caivanese. E lo fa partendo da chi dovrebbe essere una speranza, ovvero i giovani. Dall’elaborato si evince che in Campania la carriera criminale inizia sempre più spesso da giovanissimi. Si possono compiere efferati delitti a 14 anni e diventare già boss a 20 anni”.
Poi Peluso prosegue. “I dati dell’Osservatorio Nazionale sull’Adolescenza dell’anno 2022, infatti, registrano una preoccupante escalation, soprattutto post pandemia: Il 16% di ragazzi ha commesso atti vandalici, cinque su dieci hanno partecipato a una rissa e il 10% fa parte di una banda criminale. Pertanto questi indici restituiscono una triste fotografia nella quale è possibile riconoscere anche dei giovani del Parco Verde”.
LA PRECISAZIONE
“Ma è opportuno e necessario ricordare e precisare che in questo quartiere non c’è soltanto criminalità, ma c’è anche tantissima gente perbene. Una precisazione che vuole restituire giustizia e solidarietà a chi vive in quel luogo, ma si dissocia dalla criminalità”.
LA DEDICA
Peluso dedica il suo lavoro di tesi a chi non ce l’ha fatta, perché non ha trovato una mano tesa o ha deciso di non afferrarla. Inoltre, ringrazia per la professionalità e disponibilità dimostrata i suoi docenti relatori, Sara Pezzuolo e Alfredo Grado.
Fonte: ilgiornaledicaivano.it