L’esperienza della Norvegia conferma che il collocamento alternato all’esito della separazione dei genitori è la soluzione migliore.
Secondo gli Autori di un’ennesima ricerca condotta su un campione di 7.000 giovani di età compresa tra i 16 ed i 19 anni il collocamento alternato, ovvero la frequentazione regolare di entrambi i genitori, è funzionale alla salute mentale, allo sviluppo delle relazioni sociali etc. dei figli di genitori separati (Aasen Nilsen, S., Breivik, K., Wold, B., & Bøe, T. (2017). Divorce and Family Structure in Norway: Associations With Adolescent Mental Health. Journal of Divorce & Remarriage, 1-20)
Ai 7.707 adolescenti provenienti da sei diverse realtà familiari (famiglie intatte, madri single, collocamento alternato, padre single, etc), è stato chiesto di rispondere alle 25 domande dello Strenght and Difficulties Questionnaire (SDQ) – come negli studi di Bergstrom – per indagare le emozioni, i comportamenti problematici, l’iperattività, l’attenzione, le relazioni con gli altri e la cooperazione sociale nelle diverse situazioni di collocamento.
I risultati dimostrano che i giovani che vivono in famiglie monoparentali o con genitori con conflittualità in divenire riportano più difficoltà di quelli che vivono in famiglie monoparentali o in collocamento alternato.
Differenti i risultati ottenuti dai giovani che vivono con il padre e la nuova compagna e la madre ed il nuovo compagno: le situazioni di padre e nuova compagna ottengono risultati che non differiscono da quelli dei campioni residenza alternata e famiglia unita.
In conclusione, in caso di separazione della coppia genitoriale, anche questo studio avvalora l’ipotesi che, il collocamento alternato, garantisce in misura maggiore il benessere psicofisico dei minori rispetto alla frequentazione di uno solo dei due genitori.
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