Con piacere sono stata invitata come relatrice in materia di ascolto del minore nelle giornate di incontro, ciascuna della durata di tre ore, organizzate dall’Ordine degli Avvocati di Lucca e dalla Fondazione Scuola Forense Alto Tirreno che hanno l’obiettivo (previsto dalla c.d. Direttiva Vittime 2012/29/UE) di formare l’avvocato all’ascolto e all’assistenza della vittima, tanto nel contesto del procedimento penale, quanto in sede stragiudiziale e nella presentazione, avvio e follow-up dei percorsi di giustizia riparativa.
Viareggio, 1 ottobre 2022
Domanda del Moderatore, Presidente dott. Carmelo Dambone: Dottoressa cosa è importante in sede di CTU andare a verificare e, consiglierebbe i test?
È l’argomento della tesi della psicologa Carla Peluso di cui, la dott.ssa Sara Pezzuolo, è stata la relatrice.
Di seguito l’articolo pubblicato sul Giornale di Caivano, stante l’importanza del tema e la sua rilevanza nella speranza che, lo studio, possa essere di spunto di riflessioni per i molti giovani che si trovano al “bivio”.
Con piacere informo che sono aperte le iscrizioni al I Congresso Nazionale organizzato dalla Società di Psicologia Clinica Forense, dal titolo “Il minore nel processo civile e penale: buone prassi clinico forensi“, che si terrà a Viareggio il 1 ottobre 2022.
Un nuovo test nell’ambito della psicodiagnostica forense ha fatto il suo ingresso.
Si tratta del TKR Il Parental Competences Test che permette di valutare le competenze genitoriali mettendo in luce i punti di forza e le eventuali criticità e può essere utilizzato sia nelle controversie per l’affidamento dei minori sia nei percorsi di affidamento etero-familiare ed adozione.
Ascolto del minore e raccolta testimoniale: aspetti critici e nuove fattispecie di reato.
È con molto piacere che Vi invito a partecipare al Convegno organizzato dal Gruppo di Lavoro di Psicologia Giuridica dell’Ordine degli Psicologi della Toscana in tema di “Ascolto del minore e raccolta testimoniale: aspetti critici e nuove fattispecie di reato“.
I posti disponibili sono 1.000 di cui 500 riservati ai Colleghi iscritti all’Ordine degli Psicologi della Toscana.
L’iscrizione è gratuita.
Con immenso piacere presento il corso di Alta Specializzazione in Psicologia Giuridica e Forense organizzato dal Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Campania, prof. Giuseppe Scialla, che mi vede tra illustri docenti.
L’ammissibilità delle prove genetiche comportamentali in un processo penale
L’imputato Yepez tra gli altri crimini è stato condannato per l’omicidio di secondo grado di George Ortiz (fidanzato della madre della compagna di Yepez).
Il signor Yepez, prima del processo, ha presentato una mozione per ammettere la testimonianza di esperti atta a dimostrare la sua predisposizione alla violenza sulla base del suo genotipo che risultava avere una bassa attività della monoamino ossidasi A (MAOA) e dei maltrattamenti ricevuti nell’infanzia. Ergo, l’intento della testimonianza degli esperti era quella di valutare la relazione tra abuso infantile, bassa attività MAOA e comportamento antisociale.
Lo Stato, di conseguenza, deposita una propria istanza atta a escludere la testimonianza degli esperti proposta dalla difesa non contestando le qualifiche degli esperti citati ma sostenendo che le prove che la difesa avrebbe voluto produrre non soddisfacevano i criteri Daubert.
Condivido l’editoriale di Richard Rogers pubblicato sulla nota rivista del Journal of the American Academy of Psychiatry and the Law (49, 296-299, 2021) sulla simulazione.
L’Autore elenca quattro possibili situazioni in cui la valutazione della simulazione può portare, nella pratica forense, a classificazioni errate. Alla base della “simulazione” e della “finzione” vi è una motivazione diversa seppure, entrambe le condizioni, prevedano l’esagerazione grossolana intenzionale o la produzione di sintomi.
In materia di CTU per l’affidamento dei minori un momento significativo è l’ascolto di quest’ultimo. È tuttavia necessario ricordare che, l’ascolto del minore, altro è dal “sentire” il minore circostanza che, tristemente, troppo spesso si concretizza nelle consulenze tecniche di ufficio.
Ascoltare il minore vuol dire empatia e comprensione ma vuol dire anche discernere tra ciò che il minore dice, ciò che vorrebbe dire, ciò che si sente in dovere di dire e via discorrendo.
Indubbiamente però l’ascolto del minore deve essere espletato, con le opportune modalità, nel rispetto dell’art. 12 della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo come prontamente ricorda la sentenza della Cass. 23804/2021 I sez. civ.