In ambito peritale, la consulenza psicologica si pone come strumento conoscitivo per il Giudice per ottimizzare al meglio la propria capacità discrezionale in modo che, come dice Ponti:
“[…] sarà spesso solo quello di trasferire al giudice le sue conoscenze tecniche e la sua percezione clinica, che serviranno ad illuminarlo nella valutazione discrezionale, così che egli possa utilizzare un “buon senso informato” piuttosto che uno spesso fuorviante senso comune” (Ponti, 1992, 54) .