Il danno da esistenziale, consistente nello sconvolgimento delle abitudini di vita del soggetto danneggiato, è risarcibile. Così la S.C. in oggetto: “La categoria generale del danno non patrimoniale – che attiene alla lesione di interessi inerenti alla persona non connotati da valore di scambio – presenta natura composita, articolandosi in una serie di aspetti (o voci) aventi funzione meramente descrittiva, quali il danno morale (identificabile nel patema d’animo o sofferenza interiore subiti dalla vittima dell’illecito, ovvero nella lesione arrecata alla dignità o integrità morale, quale massima espressione della dignità umana), quello biologico (inteso come lesione del bene salute) e quello da perdita del rapporto parentale definito anche esistenziale (costituito dallo sconvolgimento delle abitudini di vita del soggetto danneggiato), dei quali – ove essi ricorrano cumulativamente – occorre tenere conto in sede di liquidazione del danno, in ossequio al principio dell’integrante del risarcimento, senza che a ciò osti il carattere unitario della liquidazione, da ritenere violato solo quando lo stesso aspetto (o voce) venga computato due (o più) volte sulla base di diverse, meramente formali, denominazioni. Cass., Sentenza n. 1361 del 23/01/2014”
Il danno da pregiudizio esistenziale è risarcibile (Cass. 3374/15).
Scritto da Sara Pezzuolo
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Sara Pezzuolo
Autrice di testi in scienze forensi. Opera su tutto il territorio nazionale. Socia Fondatrice dell'Associazione Italiana Consulenti Psicoforensi, Socia Esperta della Società Italiana di Psicologia Clinica Forense e della Società di Psicologia Giuridica. Autrice di numerose pubblicazioni e contributi scientifici, docente presso Università e vari master, collabora nello svolgimento di consulenze e perizie con avvocati.
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