La violenza di genere costituisce una tipologia di reato in costante emersione. Il fenomeno nella sua globalità risulta assai complesso da analizzare in quanto vi è la tendenza degli autori di reato a contenere gli episodi perlopiù entro le mura domestiche e ciò comporta, dato il legame spesso di natura familiare tra autore e vittima, il silenzio di quest’ultima che concorre ad accrescere il cosiddetto “numero oscuro”.
Da ciò derivano i limiti dell’analisi di un fenomeno per sua natura sommerso, del quale non è facile tracciare i contorni.
Va rilevato come inchieste, sondaggi e ricerche che analizzano i comportamenti devianti, proposte con continuità a livello istituzionale e mediatico, sono soliti prendere in considerazione solo l’eventualità che la vittima della violenza di genere sia donna e che l’autore di reato sia uomo.
A dimostrazione di ciò è opportuno rilevare che, in Italia, ad oggi, non esistono studi ufficiali a ruoli invertiti: approfondimenti sulla violenza agita da soggetti di genere femminile ai danni dei propri mariti o ex mariti, partners e/o ex partners.
La consapevolezza di tale carenza ha fatto scaturire l’esigenza e la necessità del primo studio in Italia che ha analizzato – con gli stessi strumenti di indagine utilizzati ai fini della rilevazione della violenza femminile su un campione di oltre 1.000 soggetti proveniente da tutta Italia – le diverse tipologie di violenza, agita dalle donne delle quali possono essere vittime uomini adulti che ha portato a risultati inattesi.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che, così come nel resto del mondo, anche in Italia la violenza uomo-donna è un fenomeno concreto e preoccupante.
Articolo macri et al 2012-03
Deposito Legale al CNR
http://www.adiantum.it/public/3204-lo-sciame-inferocito—di-fabio-nestola-e-sara-pezzuolo.asp