Home ArticoliCivileSeparazione affido L’ascolto del minore nelle CTU per affidamento: esempi di interviste ed aree da indagare

L’ascolto del minore nelle CTU per affidamento: esempi di interviste ed aree da indagare

di Sara Pezzuolo

Con sentenza di Cassazione 10774/2018 del 17 aprile 2019 si è ribadito un principio fondamentale: l’importanza dell’ascolto del minore nei procedimenti di affidamento.

“Infatti secondo questa Corte (sez. 1-, Ordinanza n. 12957 del 24/05/2018) “In tema di separazione personale tra coniugi, ove si assumono provvedimenti in ordine alla convivenza dei figli con uno dei genitori, l’audizione del minore infradodicenne, capace di discernimento, costituisce adempimento previsto a pena di nullità, in relazione al quale incombe sul giudice un obbligo di specifica e circostanziata motivazione – tanto più necessaria quanto più l’età del minore si approssima a quella dei dodici anni, oltre la quale subentra l’obbligo legale dell’ascolto – non solo se ritenga il minore infradodicenne incapace di discernimento ovvero l’esame manifestatamente superfluo o in contrasto con l’interesse del minore, ma anche qualora il giudice opti, in luogo dell’ascolto diretto, per un ascolto effettuato nel corso delle indagini peritali o demandato ad un esperto al di fuori di detto incarico, atteso che l’ascolto diretto del giudice dà spazio alla partecipazione attiva del minore al procedimento che lo riguarda, mentre la consulenza è indagine che prende in considerazione una serie di fattori quali, in primo luogo, la personalità, la capacità di accudimento e di educazione dei genitori, la relazione in essere con il figlio. Nella specie non solo il minore non è mai stata ascoltato né dal giudice né da persona da lui incaricata ma nemmeno il CTU incaricato dal Tribunale di Busto Arsizio ha potuto procedere all’esame della capacità genitoriale della madre ed all’ascolto del minore e ciò costituisce una violazione dei suoi diritti”.

Stante l’importanza di questo momento peritale sono state messe a punto delle vere e proprie interviste ai fini dell’ascolto del minore (ad esempio Cordell 2005; Greenspan & Greenspan 2003; Klykylo, 2005; Sattler, 1998).

Di contro, nell’espletamento delle CTU, sovente si procede sì all’ascolto del minore ma senza che – con motivazioni più o meno fantasiose – si acquisiscano direttamente informazioni da quest’ultimo sul processo di separazione che coinvolge i genitori. Si apprende che giochi è solito fare, che ha mangiato a pranzo, i nomi degli amichetti, etc.

Seppure è utile una fase preliminare di conoscenza del minore (che serve ovviamente anche a contribuire all’esame psichico di quest’ultimo) il Consulente dovrà comunque procedere all’acquisizione di informazioni utili ai fini della risposta al quesito per non rendere, tale fase del processo di valutazione, una mera formalità fine a sé stessa.

L’importanza dell’ascolto del minore in fase civile non può ritenersi meno importante rispetto al medesimo ascolto espletato nei procedimenti penali (leggi articolo).

Di seguito propongo quindi un esempio di intervista e, sulla scorta di letteratura scientifica sull’argomento, quali sono le aree che è auspicabile indagare tenendo in considerazione che l’intervista deve essere comunque adattata nei suoi limiti ed in funzione dello sviluppo evolutivo ed intellettivo del bambino.

Nell’intervista con i minori è utile andare ad indagare:

  1. L’esperienza che ha il bambino della separazione genitoriale;
  2. Assumere informazioni sulle relazioni familiari;
  3. Assumere informazioni sullo stato mentale del bambino;

Esempi di domande per dedurre l’esperienza del bambino della separazione coniugale:

  1. Come i genitori sono arrivati al divorzio? Sei rimasto sorpreso o sapevi che stava arrivando? Come fanno ad andare d’accordo ora (per valutare il conflitto tra genitori)
  2. Parlo con centinaia di bambini i cui genitori stanno divorziando e mi dicono cosa vuol dire per loro. Per te è uguale? (Se non risponde) Alcuni dicono che sono tristi o arrabbiati o che va bene; Tu sei come qualcuno di questi bambini?
  3. Quale è la cosa peggiore dei tuoi genitori che vivono separati? Quale è la cosa migliore?
  4. Disegna la tua famiglia. [Si fornisce un pò di fogli di carta matite o pennarelli colorati. Si osserva chi è incluso e si chiedono informazioni su ciascuno. Se qualcuno viene lasciato fuori, si chiede, “che dici di tua mamma (papà, fratello, etc)”]
  5. Con chi vivi? Quando vedi [l’altro genitore]? Pensi che vedi mamma/papà troppo, troppo poco, o la giusta quantità di tempo [stessa domanda per l’altro genitore]? Come è questo calendario per te? Se ci fosse qualcosa che potresti cambiare di proposito, quale sarebbe?
  6. Come ti ha influenzato questo [divorzio/separazione]? Se ci fosse qualcosa che potresti cambiare sul divorzio quale sarebbe? [Se la risposta è i genitori di nuovo insieme, indagare le modifiche desiderate se loro stanno separati.]

Esempi di domande per ottenere informazioni sulle relazioni familiari:

  1. Cosa ti piace fare di più con la tua mamma/papà?
  2. Quale è la cosa che ti piace più di te? Se tu potessi cambiare qualcosa di te stesso cosa cambieresti? Quale è la cosa che ti piace di più di tuo fratello/mamma/papà? Se tu potessi cambiare qualcosa di tuo fratello/mamma/papà, cosa cambieresti? [Stessa domanda per l’altro genitore]
  3. Quando hai un problema o sei sconvolto, da chi vai di solito? Perché?
  4. Tutti qualche volta siamo sconvolti. Cosa fai quando ti arrabbi? Cosa succede quando fai così? Cosa fa la mamma quando si arrabbia? Cosa succede quando lo fa? [E così per tutti i membri della famiglia inclusi i fratelli. In alternativa: “Chi è il più arrabbiato della tua famiglia? Cosa succede quando questa persona è arrabbiata?”]
  5. Come sta tua mamma? Come sta tuo papà?
  6. Chi è il capo a casa?
  7. Qualcuno si fa male a casa? Cosa succede?
  8. Se potessi esaudire tre desideri, cosa desidereresti?
  9. Hai un messaggio che vuoi che io riferisca al giudice? Se potessi parlare con il giudice da solo, c’è qualcosa che gli vorresti dire?

Esempi di domande per ottenere informazioni sullo stato mentale del bambino:

  1. [Per un adolescente] Come è il tuo stato d’animo? Di solito sei felice, triste, arrabbiato, preoccupato, o qualcos’altro?
  2. Di cosa hai più paura?
  3. Se si potesse fare tutto quello che vorresti, cosa vorresti?
  4. Hai un migliore amico? Sei il tipo di ragazzo con molti amici, qualche amico, o non molti amici?
  5. Cosa fai quando sei triste? Arrabbiato? Preoccupato? Succede spesso, qualche volta, raramente?

[Tabella adattata da Fuhrmann & Zibbell, 2012, 154 (traduzione della scrivente)]

 

In linea generale la letteratura indica sei aree di interesse dell’esperto da valutare nel momento dell’interazione:

  1. Stato mentale del genitore e comportamento in relazione al bambino:
    1. Ci sono indicazioni di stabilità o menomazioni nel funzionamento complessivo (esempio malattia mentale, disturbo cognitivo, assunzione di sostanza)?
    2. Il genitore è presente e coinvolto nell’interazione con il bambino o appare distratto, annoiato, ritirato?
  2. Abilità del genitore di fornire organizzazione e sicurezza:
    1. Come il genitore struttura l’interazione?
    2. Il genitore fissa regole appropriate ed è capace di rinforzare e accompagnare il minore entro questi limiti?
    3. Il genitore garantisce un ambiente sicuro al bambino?
    4. Il genitore è consapevole e responsivo ai bisogni fisici primari del bambino (esempio, fame, utilizzo del bagno, problemi di sicurezza)?
    5.  Il genitore rende consapevole il bambino dei comportamenti scorretti e li corregge in maniera costruttiva?
  3. Abilità del genitore di promuovere la crescita e lo sviluppo:
    1. Il genitore comunica con il minore in maniera adeguata all’età del bambino?
    2. Il genitore mostra di comprendere o non comprendere il livello di sviluppo del bambino (esempio, permettendo al bambino l’esplorazione e l’autonomia fornendo l’affetto giusto per l’età)?
    3. Il genitore mostra di accettare o disapprovare il comportamento del bambino?
    4. Il genitore incoraggia e rinforza il comportamento positivo del bambino?
    5. Il genitore incoraggia e rinforza il comportamento negativo del bambino?
    6. Il genitore si sforza di insegnare al bambino nuove competenze e, se si, cosa fa effettivamente?
    7. Il genitore è capace di comunicare aspettative in maniera chiara e appropriata?
    8. Il genitore è capace di accettare il diritto del bambino di essere disaccordo o avere un’opinione differente?
  4. Abilità del genitore di fornire protezione familiare, accettazione ed empatia:
    1. Il genitore è capace di fornire attenzione a più di un bambino contemporaneamente?
    2. Il genitore è capace di esprimere e/o mostrare sentimenti positivi verso il bambino?
    3. Il genitore è capace di rispondere adeguatamente e conosce i sentimenti del bambino e i bisogni speciali?
    4. Il genitore è capace di trovare un equilibrio tra le proprie esigenze ed i propri sentimenti e quelli del bambino?
    5. Il genitore è capace di leggere correttamente ed essere sensibile ai segnali del bambino (esempio, leggere in maniera appropriata le espressioni facciali ed il linguaggio del corpo, esprime attenzione/affetto, risponde ai segnali di stanchezza, risponde positivamente ai tentativi del bambino di iniziare una comunicazione)?
    6. Il genitore discute di argomenti inappropriati con il bambino o fa commenti che li riguardano (esempio, parla in maniera negativa dell’altro genitore o degli assistenti sociali, stuzzica in maniera inappropriata, utilizza un tono ostile, discute di argomenti non adatti all’età)?
  5. Stato generale del bambino e comportamento:
    1. Come è il temperamento del bambino?
    2. Il bambino mostra problemi di comportamento o problemi di tipo emotivo?
    3. Il funzionamento del bambino è appropriato all’età o il bambino mostra una compromissione dello sviluppo?
  6. Comportamento del bambino in relazione al genitore:
    1. Il bambino è a suo agio e interessato al genitore?
    2. Il bambino inizia l’interazione con il genitore?
    3. Il bambino mostra difficoltà comportamentali o emozionali che mettono alla prova le strategie di risposta del genitore?
    4. Il bambino sembra a proprio agio nel non essere d’accordo con il genitore e espone una serie di argomenti?
    5. Il bambino mostra affetto o interesse verso il genitore?

In ultimo, ma non per importanza, potrebbe essere opportuno anche ottenere le seguenti informazioni dal minore:

1. Presentazione di sè del bambino (solo e con altri membri della famiglia)
1.1 Livello di attività;
1.2 Capacità di concentrazione e distraibilità;
1.3. Facilità di comunicazione: chiarezza nel discorso, organizzazione e sintassi;
1.4. Coordinazione motoria; manierismi o peculiarità dei movimenti;
1.5. Tolleranza alla frustrazione e impulsività;
1.6 Conforto emotivo;
1.7 Stato d’animo, segni di stress o ansia;
1.8 Risposta ai limiti del setting;
1.9 Risposta alle gratificazioni;
1.10 Abilità sociali e le interazioni: contatto visivo, espressione del volto, qualità e tono della voce, presenza (ed il significato) di comportamenti sessualizzati e erotizzati;
1.11 Sviluppo cognitivo: abilità logiche, capacità di richiamare e riferire dettagli, empatizzare, assumere il ruolo di un’altra persona
1.12 Condizioni fisiche: condizioni psico-fisiche generali, cura del corpo e dell’abbigliamento;

2. Percezione del minore delle relazioni familiari

3. Percezione del minore della casa di ciascun genitore incluse l’organizzazione e le abitudini

4. Percezione del minore dell’approccio dei ciascun genitore ai limiti ed alla disciplina;

5. Comprensione del minore della separazione/divorzio;
5.1 Cosa ciascun genitore ha detto in merito alla separazione ed al divorzio;
5.2 Percezione del minore del proprio ruolo nella separazione/divorzio;
5.3 Opinione di ciascun genitore su come affrontare la separazione/divorzio;
5.4 Percezione di come la separazione/divorzio abbia influenzato il rapporto del minore con i genitori, fratelli, parenti e amici;
5.5 Percezione dell’impatto della nuova vita sociale di ciascun genitore sul figlio;
5.6 Senso di fedeltà del minore nel conflitto;

6. Il sistema di supporto del minore
6.1. Con chi il minore si confida (membri della famiglia, insegnanti, amici);
6.2 L’espressione delle emozioni del minore con persone diverse;

7 I desideri e le preferenze del minore riguardo la custodia (indagato indirettamente);
7.1 Il minore ha le informazioni che potrebbero aiutare il Giudice a decidere cosa è meglio?
7.2 Cosa il minore si aspetta dal vivere principalmente con ciascuno dei due genitori?
7.3 Che cosa proverebbe il minore se il Giudice decidesse che egli debba vivere con la madre o con il padre?
7.4 Quali sono i tre desideri del minore?
7.5 Il minore desidererebbe qualche cambiamento nel tempo complessivo trascorso con ciascun genitore?

8. Le funzioni psicologiche del minore
8.1 Le attività del minore e adattamento a scuola, comunità e vicinato;
8.2 L’adattamento del minore ai cambiamenti in famiglia e a casa;
8.3 Abilità del minore nel formare e mantenere gli attaccamenti emotivi;
8.4 Concetto di sè del minore, autostima, ansie, paure e rabbia;
8.6 Temperamento generale del minore;

[Tratto da: Rohrbaugh J. (2008). A comprehensive guide to child custody evaluations: Mental health and legal perspective. New York: Springer (traduzione della scrivente).]

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