Home Linee Guida Protocollo d’intesa sulle buone prassi per la consulenza tecnica d’ufficio in materia di conflitto familiare e protezione giudiziaria dei minori

Protocollo d’intesa sulle buone prassi per la consulenza tecnica d’ufficio in materia di conflitto familiare e protezione giudiziaria dei minori

di Sara Pezzuolo

Il presente documento è frutto del lavoro sinergico ed interdisciplinare tra le molteplici figure professionali che, a diverso titolo, intervengono e operano nella gestione del conflitto familiare: magistrati, avvocati, psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali, con lo scopo di fornire buone prassi per la Consulenza Tecnica in materia di affidamento e collocazione dei figli nei procedimenti di separazione e/o divorzio, nei procedimenti a tutela dei minori quali quelli ex art. 337 ter c.c. di limitazione e ablazione della responsabilità genitoriale, di affidamento avanti al Tribunale Ordinario e al Tribunale per i Minorenni, di adottabilità e di adozione avanti al Tribunale per i Minorenni. L’aumento crescente del livello di disagio personale, di conflittualità nelle coppie genitoriali, con il conseguente aumento della sofferenza dei minori, specie di quelli che crescono in contesti ove si agisce la violenza fisica o psicologica, unito al susseguirsi di riforme che hanno ridisegnato il quadro normativo della materia, rende opportuno fornire agli operatori e agli esperti, chiamati a valutare le condizioni per la cura dei figli, uno strumento di lavoro che garantisca il rispetto di linee guida di carattere concettuale, metodologico e deontologico nell’ambito della funzione consulenziale, anche allo scopo di garantire omogeneità e uniformità di approccio e di valutazione. 2 Si sottolinea inoltre che la Consulenza Tecnica presenta specifici profili di complessità poiché, in una cornice strettamente giuridica, si esplica con strumenti clinici e valutativi, intervenendo in materie, come i diritti inviolabili delle persone e i diritti relazionali nei contesti famigliari, i cui contenuti emotivi possono condizionare, anche inconsapevolmente, i soggetti coinvolti (giudici, avvocati ed esperti). Il protocollo qui proposto recepisce le disposizioni contemplate dalla Convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite il 20 novembre 1989, dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea di Nizza del 2000, dal Regolamento Europeo n. 2201/2003 (Bruxelles II bis), dalla Convenzione di Istanbul, ratificata con legge del 19 giugno 2013.

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