Home ArticoliCriminologia Pazienti con disturbi psichiatrici: colpevoli ma anche vittime di omicidi

Pazienti con disturbi psichiatrici: colpevoli ma anche vittime di omicidi

di Sara Pezzuolo

Rispetto alla popolazione generale, i pazienti con malattie mentali hanno un rischio più che raddoppiato di essere vittime di un omicidio, almeno secondo i dati di uno studio svolto in Inghilterra e Galles, pubblicato su Lancet psychiatry.

«Finora sui media hanno ricevuto molta attenzione gli omicidi commessi dai soggetti con disturbi psichiatrici, ma il loro rischio di essere invece vittime di omicidi e il rapporto con gli autori del crimine sono stati raramente esaminati» spiega Louis Appleby dell’università di Manchester nel Regno Unito e coautore dell’articolo, che assieme ai colleghi ha esaminato i dati tra gennaio 2003 e dicembre 2005 del National confidential inquiry (Nci), un archivio dati su vittime e colpevoli di omicidio in Inghilterra e Galles.

 

E a conti fatti i ricercatori hanno scoperto che nel triennio di osservazione, 1.496 persone sono state vittime di omicidio, di cui il 6% seguiti dai servizi di salute mentale nell’anno precedente la morte. «Un terzo di essi era stato ucciso da altri pazienti con disturbi psichiatrici che spesso conoscevano la vittima» riprende Appleby, sottolineando che abuso di alcol e droghe e storie di violenze erano comuni tra vittime e carnefici, e che in oltre il 90% dei casi vittime e colpevoli erano seguiti dallo stesso ambulatorio del Servizio sanitario nazionale.

«Storicamente la società è più preoccupata dal rischio di violenza dei malati di mente che dalla loro vulnerabilità ad atti violenti» puntualizza il ricercatore, concludendo che un’adeguata valutazione del rischio di restare vittime di omicidi dovrebbe diventare parte fondamentale dell’assistenza clinica in questi pazienti. E in un editoriale Alyssa Rheingold della Medical university of South Carolina negli Stati Uniti, commenta: «Questi risultati suggeriscono un ruolo tra le vittime di fattori di rischio tra cui l’uso di sostanze, il basso status socio-economico e il tipo di psicopatologia.

L’ulteriore esplorazione di queste caratteristiche in relazione al rischio di omicidio è necessaria per sviluppare nuovi modelli di prevenzione».

 

 

The Lancet Psychiatry, Early Online Publication, 18 June 2014. doi:10.1016/S2215-0366(14)70221-4
The Lancet Psychiatry, Early Online Publication, 18 June 2014. doi:10.1016/S2215-0366(14)70272-X

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