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ADIANTUM replica alla Mussolini: sugli effetti della PAS apriamo finalmente un dibattito

di Sara Pezzuolo

In seguito alle dichiarazioni dell’On. Mussolini in tema di PAS (sindrome di alienazione genitoriale) pubblichiamo la risposta ufficiale di ADIANTUM (Associazione di Associazioni Nazionali per la Tutela dei Diritti del Minore) alla quale anche la sottoscritta ha contribuito personalmente.

Replichiamo volentieri alle considerazioni dell’On. Mussolini. Tralasciando di analizzare l’opportunità politica di quanto dichiarato dalla parlamentare, limitarsi a dire “PAS esiste”  o “PAS non esiste” ci sembra una modalità profondamente riduttiva per risolvere una questione ben più ampia.

Numerose riviste scientifiche, e tanti studiosi (italiani e stranieri) hanno trattato in tema di PAS. Tra alcune di queste vale la pena citare “The American Journal of  Family Therapy”. Tale rivista è l’organo ufficiale per l’Associazione della Terapia Familiare e Sistemica in Gran Bretagna i cui articoli, prima di essere pubblicati, vengono sottoposti ad un’attenta e seria critica.

In Italia purtroppo la ricerca non sta attraversando un momento felice, e questo vale non solo per le scienze nel campo della psicologia. Se in Italia mancano studi scientificamente rigorosi, giocoforza dobbiamo documentarci studiando la letteratura internazionale di riferimento. Questo accade per tutte le discipline inclusa, ad esempio, quella medica. Se un ricercatore americano fa un’importante scoperta per la cura del cancro, questa non viene ignorata in Italia perché non è italiana.

Diversamente da quanto dice l’On. Mussolini, la contestazione della eventuale presenza di un qualsivoglia condizionamento posto in essere da uno dei due genitori  non va a discapito del minore ma, al contrario, lo tutela in forza di quel principio di autodeterminazione sancito anche dalla nostra Costituzione. Bisogna aggiungere, poi, che è sbagliato affermare che il genitore condizionante è quasi sempre di sesso femminile. Infatti, nei Paesi islamici avviene il contrario: l’alienante è normalmente colui che ha i figli materialmente in mano, e cioè il padre.

Il confronto su tematiche del genere dovrebbe essere fatto a fronte di una documentazione scientifica e di dati. Chi sostiene l’esistenza della PAS – che poi è solo un’applicazione sui minori di quel condizionamento che nessuno si sognerebbe di contestare fra gli adulti, basti pensare alla sindrome di Stoccolma –, non lo fa certo per spaventare o creare terrorismo psicologico. A tutti noi farebbe piacere scoprire che non esiste la fame nel mondo perché viviamo in un paese in cui non si muore di fame,  ma dirlo perché sarebbe bello non vuol dire che la gente nei paesi del terzo mondo non continui a morire di fame !

La mancata ufficializzazione della esistenza della PAS non è dovuta ad uno scarso interesse per la problematica (anzi…), bensì è determinato da un’attenta analisi del materiale scientifico a disposizione. La prossima uscita del DSM-V è prevista per il 2012 ma forse giova ricordare che gli studi per la stesura del manuale sono e saranno in continua evoluzione (basti pensare che fino al DSM-III, nel manuale rientrava anche l’omosessualità che già nel DSM-IV e nel DSM IV-Tr, la versione attuale, non compare più).

Al momento attuale, all’interno del DSM, viene comunque presa in considerazioni nella sezione denominata “Altre considerazioni che possono essere oggetto di attenzione clinica”  – il “Problema Relazionale Genitore- bambino”, laddove si afferma “…questa categoria dovrebbe essere usata quando l’oggetto dell’attenzione clinica è una modalità di interazione tra genitore e bambino – per es. comunicazione compromessa, iperprotezione, disciplina inadeguata – che è associata ad una compromissione significativa del funzionamento dei singoli e della famiglia, o con lo sviluppo di sintomi clinicamente significativi nel genitore o nel bambino……”.

Secondo Fabio Nestola (Fenbi), in merito all’affermazione secondo cui “…potrebbe accadere (…) che qualora un minore si trovasse per sua disgrazia ad avere un genitore violento, se ne parlasse e lo denunciasse, potrebbe essere accusato di essere stato indotto dall’altro genitore e di non dire la verità. Con la conseguenza di essere allontanato dal genitore di cui invece si fida…“, essa appare come un’analisi quantomeno superficiale. Non è sufficiente che un genitore si metta a strillare “c´è la PAS, c´è la PAS !” per avere un figlio in affido.

Chi può essere così ingenuo da pensarlo ?

La PAS, quando c´è, deve essere riconosciuta da consulenti appositamente formati, lo stesso giudice non ha la preparazione accademica per distinguere un bambino spontaneo da uno manipolato.

Allora ci si dovrebbe chiedere “chi ha paura che gli specialisti possano riconoscere la manipolazione di un genitore ai danni dell´altro ?“, oppure “chi ha paura di riconoscere che la manipolazione è a tutti gli effetti un maltrattamento sui minori ?”

Il fatto che in Italia ADIANTUM porti a conoscenza situazioni di pregiudizio per i minori quali quelle del conflitto tra gli ex coniugi, di condizionamento sui minori (vedi anche l’ultima sentenza della Cassazione  sentenza n. 250 del 10 gennaio che condanna chi pressa la psiche dei minori), non dovrebbe far preoccupare il mondo degli adulti visto che, come ci piace pensare, abbiamo questo mondo in prestito proprio per lasciarlo ai nostri figli, e quello che vogliamo per loro è che siano liberi di pensare, di credere e di sognare.

La nostra associazione non si occupa di “protezionismo di genere maschile”. In ADIANTUM convivono tranquillamente associazioni di papà e associazioni di mamme, e tutte insieme difendono il diritto dei minori a crescere nella propria famiglia e promuovono in ogni campo la bigenitorialità. Ogni caso sottoposto all’attenzione dei professionisti che collaborano con l’Associazione viene attentamente vagliato e studiato proprio per tutelare il minore.

Quando coloro che sostengono la non esistenza della PAS lo faranno e lo dimostreranno su un piano scientifico, saremmo ben lieti di dire che la PAS non esiste.

A tutti noi sarebbe piaciuto affermare che il Brasile ha sbagliato quando ha formulato una legge specifica contro la sindrome di alienazione genitoriale (26.08.2010 legge 12.318-10), e la stessa cosa avremmo voluto fare quando la regione Liguria ha deliberato l’approvazione degli “Indirizzi in materia di maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale a danno dei minori” che prevedono la deprivazione genitoriale e la sindrome di alienazione genitoriale.

Onorevole Mussolini, la realtà, purtroppo, è un altra, e non è quella che le è stata riferita.

In ogni caso, l’obiettivo di ADIANTUM non è certo quello di dare una mera definizione di specie ad un fenomeno clinico – questo lo farà la Comunità Scientifica internazionale -, bensì quello di stabilire, una volta per tutte, che portare un bambino ad avere atteggiamenti immotivati di totale rifiuto affettivo verso uno dei genitori è una gravissima forma di maltrattamento sul minore e una inaccettabile violenza sul genitore alienato.

La nostra replica, assolutamente dovuta, non inganni: abbiamo realmente apprezzato il suo interessamento sul tema, e riteniamo che sia stato utile all’apertura di un dibattito più approfondito. Auspichiamo un tavolo tecnico, a cui possano partecipare tutte le voci, anche quelle più in antitesi, al fine di trovare punti da condividere e fare chiarezza, sotto l’alto patrocinio della Commissione da Lei presieduta.

 

VITTORIO VEZZETTI – SARA PEZZUOLO (ADIANTUM Area Scientifica)

ANDREA CARTA (Presidente Turnario) – ALESSIO CARDINALE (Segretario Nazionale)

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